La clownterapia

Come nasce?

La nascita della clownterapia si deve al Dottor Hunter “Patch” Adams, reso celebre in tutto il mondo da un film del 1998 che porta il suo nome interpretato da Robin Williams.

Patch Adams
Robin Williams nel film Patch Adams

Il dottor Adams ha iniziato a formulare una teoria sulla felicità partendo dalla sua esperienza negativa che l’ha visto, appena adolescente, ricoverato in una clinica per malattie mentali a causa di una depressione che lo stava conducendo al suicidio. Proprio partendo dalla sua sofferenza Adams ha intrapreso degli studi sui pazienti ricoverati in ospedale cercando di capire che cosa potesse dar loro gioia.

La clownterapia nel mondo

Si è diffusa negli ultimi anni in moltissimi ospedali di diversi Paesi tra cui: Francia, Olanda, Svezia, Gran Bretagna, Germania, Israele, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Sudafrica.

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Gli effetti benefici della risata

Ridere coinvolge tutte le parti del corpo umano: il cuore e la respirazione accelerano i ritmi, la pressione arteriosa diminuisce e i muscoli si rilassano. Anche la chimica del sangue si modifica e tanto più la risata è esplosiva e spontanea tanto più si verifica una generale caduta della tensione che si manifesta con una sensazione di liberazione che coinvolge tutti gli organi e le funzioni corporee che si regolarizzano.

La risata agisce dunque sul sistema circolatorio, muscolare e soprattutto su quello immunitario tramite le giunzioni neuroendocrine che, collegando il cervello ai linfociti (cellule del sangue che hanno il compito di reagire in modo specifico nei confronti di qualsiasi agente estraneo, o antigene), ne stimolano la produzione.

È ormai provato che il buon umore e la fiducia rafforzano l’organismo aumentando le difese immunitarie, mentre stati depressivi favoriscono l’insorgere di malattie ed il loro aggravamento.

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Quando un sorriso aiuta in corsia

Che ridere faccia bene alla salute ormai è noto a tutti. Ma forse non tutti sanno che a sostegno del potere benefico della risata sono stati effettuati, soprattutto in questi ultimi anni, numerosi studi clinici che hanno dimostrato come un atteggiamento ottimistico verso la malattia aiuti il processo di guarigione per diverse malattie.

Anche per quanto riguarda l’approccio a una patologia così diffusa e complessa come il cancro sono sempre più frequenti le testimonianze di medici e pazienti che descrivono come il ricorso all’ironia aiuti ad affrontare meglio la malattia e contemporaneamente contribuisca a infondere fiducia nella ricerca.

Da un punto di vista scientifico le prime conferme arrivano negli anni ‘80 con il caso eclatante del giornalista scientifico Norman Cousin, che ha fatto rivalutare gli studi sugli effetti delle emozioni sul sistema immunitario. Il giornalista, colpito da spondilite anchilosante, una malattia alla cui origine c’è un’alterazione delle articolazioni che porta progressivamente alla paralisi e poi alla morte, decise di curarsi in modo insolito: ridere “nutrendosi” per 3-4 ore al giorno di film comici e assumere per flebo 25 grammi al giorno di vitamina C. guarendo completamente nell’arco di un solo anno.

La gelotologia ha scoperto che grazie alle risate si attivano delle strutture nervose periferiche che producono le endorfine, delle sostanze chimiche dotate di una potente attività analgesica ed eccitante che esercita sul corpo umano un effetto simile alla morfina e alle altre sostanze oppiacee. L’aspetto più interessante delle endorfine sta dunque proprio nella loro capacità di regolare l’umore; rilasciate dal nostro organismo in situazioni particolarmente stressanti come forma di difesa in modo da poter sopportare meglio il dolore sia fisico sia psicologico. Si può quindi dire che le endorfine sono in grado di regalare piacere, gratificazione e felicità aiutando a sopportare meglio lo stress.

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