“Anche la Goccia può Fare la Differenza” — All’UNISA raccolte 34 sacche di sangue e 29 nuove iscrizioni al Registro Donatori di Cellule Staminali

“Anche la Goccia può Fare la Differenza” — All’UNISA raccolte 34 sacche di sangue e 29 nuove iscrizioni al Registro Donatori di Cellule Staminali

Il 6 e 7 maggio l’Università degli Studi di Salerno ha ospitato, presso il Dipartimento di Chimica e Biologia, due giornate interamente dedicate alla donazione del sangue e alla sensibilizzazione sulla donazione di cellule staminali emopoietiche. Un’iniziativa significativa che ha intrecciato scienza, impegno civico e partecipazione studentesca, portando a risultati tangibili: 34 sacche di sangue raccolte e 29 nuovi potenziali donatori iscritti al Registro Nazionale IBMDR.

Numerose le personalità accademiche e sanitarie intervenute: il ProRettore prof. Vecchione, il Direttore del Dipartimento di Medicina prof. Puca, la prof.ssa Lionetti, il prof. Troisi, la prof.ssa Marabotti del Dipartimento di Chimica e Biologia, e la prof.ssa Mandato della Pediatria del Ruggi. Di particolare rilievo la presenza del prof. Carmine Selleri, Primario di Ematologia del Ruggi, e del dott. Annarumma, Primario del Centro Trasfusionale, che ha seguito in prima linea, insieme al suo team, l’intera fase di raccolta ematica.

L’evento è stato promosso dal rappresentante degli studenti in Senato Accademico F. Monaco, dell’associazione studentesca Coscienze, con il prezioso supporto dell’Associazione Arcobaleno Marco Iagulli, rappresentata dalla presidente Tiziana Iervolino e dalla collaboratrice Michela Tortora.

Portare la nostra testimonianza tra gli studenti – ha dichiarato Tiziana Iervolino – è sempre un’occasione preziosa. La donazione è un atto d’amore consapevole, e sapere che anche grazie a questa iniziativa ci sono oggi nuovi potenziali donatori ci riempie di gratitudine e speranza. Lavorare in sinergia con il mondo accademico e sanitario è fondamentale per costruire una rete di solidarietà concreta”.

Durante l’iniziativa, il prof. Selleri ha ribadito l’importanza di diffondere la cultura della donazione:

In Campania siamo ancora agli ultimi posti per numero di donatori di cellule staminali emopoietiche. Il problema più grave è che, anche in caso di compatibilità, molti dei già iscritti non confermano il consenso alla donazione. È un dramma, perché significa perdere vite umane. Ecco perché momenti come questi sono fondamentali: non solo per raccogliere sangue o adesioni, ma per costruire una cultura della donazione, che parta dagli studenti dell’UNISA e si allarghi all’intero territorio”.

Un piccolo gesto, come donare una goccia di sangue o dire “sì” a una registrazione, può avere un impatto immenso. Ed è proprio grazie alla sinergia tra ricerca, consapevolezza e solidarietà che si può davvero fare la differenza.